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I Disturbi d’ansia

I Disturbi d’ansia

Ansia e paura sono due emozioni simili, spesso confuse tra loro e non sempre distinguibili.

L’ansia è un complesso sistema di risposta, a livello cognitivo, emotivo, comportamentale e fisiologico, che si attiva in seguito alla percezione che un dato evento o situazione, possa essere minaccioso o altamente pericoloso e nei confronti dei quali non ci riteniamo sufficientemente capaci di reagire. La paura, invece, è una risposta automatica di allarme che si presenta quando si è in pericolo; è “un primitivo stato di allarme automatico neurofisiologico che coinvolge la valutazione cognitiva di un’imminente minaccia o pericolo alla sicurezza di un individuo” (Clark & Beck, 2010).

Per semplificare: la paura è la valutazione immediata del pericolo (la minaccia è ben definita), mentre l’ansia è lo stato emotivo che si prova quando pensiamo a minacce o pericoli futuri (la minaccia è più indefinita).
L’ansia viene comunemente etichettata come negativa, ma in realtà l’ansia di per sé, è una sensazione normale. Moderati livelli d’ansia, possono essere utili per migliorare le prestazioni (ad es. durante un esame) oppure può rivelarsi un’importante risorsa che permette di proteggerci dai rischi in molti momenti della vita.

Quando l’ansia diventa un problema?

Secondo il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali), i Disturbi d’Ansia differiscono dalla normale paura o ansia perché sono eccessivi e hanno una durata di 6 mesi o più e non sono legati o attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza o farmaco o riconducibili a un’altra condizione medica. Solitamente in questi casi, l’ansia compromette in maniera significativa la vita quotidiana della persona, il suo funzionamento lavorativo o scolastico, le attività e le relazioni sociali. Questo per diverse ragioni:

  • secondo la teoria cognitiva, l’ansia eccessiva deriva da un’erronea valutazione di pericolo associata a determinate situazioni, ma che non risulterebbe tale agli occhi della maggior parte delle persone;
  • L’ansia persistente ed eccessiva porta le persone a pensare al futuro sempre in maniera negativa e catastrofica; sono sempre in attesa che ciò che più temono, si avveri; non sono in grado di valutare obiettivamente la probabilità che l’evento temuto si possa verificare, e tendono a sovrastimare la possibilità che accada;
  • Le persone tendono a percepire un’ansia eccessiva anche in assenza di stimoli minacciosi, perché male interpretano alcuni segnali come pericolosi, anche se in realtà sono innocui;
  • Esiste un’ipersensibilità agli stimoli, quindi esiste un range più ampio di stimoli e situazioni che provocano ansia e paura, stimoli che per la maggior parte delle persone (non ansiose) sono neutri.

L’ansia può essere espressa in vari modi e la modalità dipende da quale scopo la persona sente minacciato. I Disturbi d’Ansia diagnosticabili secondo il DSM-5 sono i seguenti:

  • Disturbo di Panico e Agorafobia (paura di stare in situazioni in cui non ci sia una rapida via di fuga)
  • Fobia Sociale
  • Disturbo d’Ansia Generalizzata
  • Disturbo Ossessivo-Compulsivo
  • Fobia Specifica (aereo, spazi chiusi, ragni, insetti, ecc.)
  • Disturbo Post-Traumatico da Stress

I soggetti con disturbo d’ansia hanno paura:

  • di un grave problema fisico (es. infarto) nel disturbo di panico o agorafobia,
  • di ricevere un giudizio negativo nella fobia sociale,
  • che possa accadere qualcosa di male a sé o ai propri cari nel disturbo d’ansia generalizzato,
  • di arrecare danno a sé o ai propri cari nel disturbo ossessivo-compulsivo,
  • di essere esposti a un danno (in realtà improbabile) nelle fobie specifiche,
  • temono il ricordo intrusivo di passate situazioni di pericolo nel disturbo post-traumatico da stress.

Spesso tali disturbi si associano a quelli dell’umore. Secondo le statistiche fino al 30% delle persone soffriranno di ansia nel corso della propria vita, con una prevalenza doppia delle donne rispetto agli uomini.

Quando l’ansia diventa estrema e incontrollabile, sfociando in uno dei suddetti disturbi d’ansia, occorre un intervento professionale che possa aiutare la persona a gestire i sintomi così fastidiosi e invalidanti, in modo tale che la patologia non si cronicizzi e si possa tornare a una qualità di vita soddisfacente.

La psicoterapia per i disturbi d’ansia è indubbiamente il trattamento maggiormente consigliato. In particolar modo, è stato dimostrato come la terapia cognitivo comportamentale abbia elevatissimi tassi di efficacia e si è affermata nella comunità scientifica come la strategia di prima scelta nella cura dell’ansia e dei suoi disturbi.


Dott.ssa Cinzia Ziella
Psicologa Psicoterapeuta

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